Abstract
A strain of Candida albicans that did not form germ tubes was endowed with a pronounced ability for massive production of chlamydospores under appropriate environmental conditions. Development of chlamydospores was induced by N-acetyl hexosamines, especially N-acetyl-D-glucosamine, and this induction did not depend on non-specific utilization of N-acetyl hexosamines as metabolic sources nor did it correlate with induction of germ-tube formation. Formation of chlamydospores in N-acetyl hexosamine-agar medium occurs through a multiplication stage (10–12 h) consisting of a few cycles of budding leading to short, “pseudo-hypha-like” structures, followed by progressive differentiation of most cells into young chlamydospores (16–18 h) which go to complete maturation in 36–48 h. There were marked differences in chlamydospore formation among different strains of C. albicans but, when induced, the morphology and kinetics of sporulation were identical in all strains. This study shows that chlamydospore formation is not necessarily associated with the mycelial phase and suggests that N-acetyl hexosamines may induce sporulation by controlling endogenous metabolism rather than through products of their own metabolism.
Riassunto
Un ceppo di Candida albicans incapace di formare tubi germinativi ha mostrato una particolare competenza a produrre massivamente clamidospore in appropriate condizioni ambientali. Diverse N-acetil-esosamine, in particolare la N-acetil-D-glucosamina si sono rilevate ottimi induttori della clamidosporulazione indipendentemente dalla loro utilizzazione quali fonti di carbonio e senza correlazione con la loro capacità di indurre la formazione del tubo germinativo. Lo sviluppo delle clamidospore in agar-N-acetil-esosamina avviene attraverso uno stadio “moltiplicativo” (10–12 h), che dà luogo a corte strutture di tipo pseudomiceliale ed uno “differenziativo” attraverso cui la maggioranza delle cellule si trasformano in clamidospore “giovani” (16–18 h), le quali maturano in 36–48 h.
Sono state osservate notevoli differenze quantitative nella produzione di clamidospore da parte di diversi ceppi di C. albicans ma, una volta indotta, la morfologia e la cinetica della sporulazione erano identiche in tutti i ceppi. Questo studio dimostra che la formazione di clamidospore non è necessariamente associata alla fase miceliale, e suggerisce che le N-acetil-esosamine possano indurre la sporulazione controllando il metabolismo endogeno piuttosto che tramite prodotti del proprio metabolismo.