Abstract
Dando un breve sommario della teoria vichiana della metafora come, al tempo stesso, figura retorica e forma della conoscenza, il saggio serve da introduzione ai quattro interventi su Giambattista Vico inclusi in questo volume monografico di Italian Culture.
Notes
1 “Ingenium è la facoltà di unificare cose separate, di congiungere cose diverse. I Latini lo chiamarono acutum e obtusum, utilizzando due termini propri del linguaggio geometrico. L’acuto penetra con più celerità e unisce più internamente cose diverse, come due linee che s’incontrano in un punto posto al di sotto di un angolo retto. L’ottuso, invece, penetra nelle cose con più lentezza e le lascia diverse, come due linee profondamente distanti dalla base unite in un punto posto al di fuori di un angolo retto. Ugualmente è ottuso l’ingegno che congiunge cose diverse più lentamente, acuto quello che fa ciò più velocemente” (Vico, Citation2005:119).
2 Il est bon de savoir que les deux premières propositions s’appellent aussi prémisses (prœmissæ), parce qu’elles sont mises au moins dans l’esprit avant la conclusion, qui en doit être une suite nécessaire si le syllogisme est bon; c’est-à-dire que, supposé la vérité des prémisses, il faut nécessairement que la conclusion soit vraie. Il est vrai que l’on n’exprime pas toujours les deux prémisses, parce que souvent une seule suffit pour en faire concevoir deux à l’esprit; et, quand on n’exprime ainsi que deux propositions, cette sorte de raisonnement s’appelle enthymème, qui est un véritable syllogisme dans l’esprit, parce qu’il supplée la proposition qui n’est pas exprimée; mais qui est imparfait dans l’expression, et ne conclut qu’en vertu de cette proposition sous-entendue (Arnauld and Nicole, Citation1992 : 168–169).
3 “gli uomini ignoranti delle cose, ove ne vogliono fare idea, sono naturalmente portati a concepirle per somiglianze di cose conosciute” (Vico, Opere 1105).