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“Lei è la mia Alba”. Adriana Ramelli – Alba de Céspedes. Il carteggio, l’amicizia, la passione per i libri

 

Abstract

Attraverso l’analisi dell’inedito carteggio tra la direttrice di biblioteca svizzera Adriana Ramelli e la scrittrice italo-cubana Alba de Céspedes, il saggio propone un’inedita riflessione su due intellettuali protagoniste della seconda metà del Novecento che tessero nel tempo una forte e sincera amicizia. Rappresentanti della stessa generazione, donne coraggiose, fuori dagli schemi, il loro carteggio lascia emergere importanti riflessioni sull’essere donne, intellettuali, professioniste e personaggi pubblici in bilico tra passato e modernità, su quel “confine” spaziale e temporale che, come Gianna Pomata ha ben evidenziato, permette di raccontare con parole nuove la storia delle donne attraverso una cronologia dello stare al mondo diversa da quella maschile.

Disclosure Statement

No potential conflict of interest was reported by the author(s).

Notes

1 Ringrazio Laura Benedetti, Tatiana Crivelli, Silvia Valisa e Marina Zancan per avermi consigliata nel percorso che ha portato alla stesura di questo saggio. Un particolare ringraziamento va a Franca Cleis per il prezioso aiuto nella trascrizione del carteggio. Adriana Ramelli fu la prima donna in Svizzera a ricoprire la carica di direttrice di una biblioteca cantonale e fu la prima donna a occupare un posto permanente nel comitato direttivo dell’Associazione dei bibliotecari svizzeri (ASB).

2 In Svizzera gli incontri con il pubblico furono organizzati in collaborazione con la Società Dante Alighieri. Durante la “tournée svizzera” Alba de Céspedes presentò pure a Zurigo, Ginevra e Bienne. Scrisse: “Il giro in Svizzera è stato tutto molto interessante, forse sono ingrata se confesso che serbo Lugano come il più caro ricordo di queste belle giornate. A Ginevra il prof. de Ziegler mi ha presentato con parole lusinghiere e commoventi, rare in un uomo per la comprensione profonda dei problemi femminili. Dovunque sono stata fatta segno a calorose, affettuose proteste di stima e ne sono ancora commossa: e anche un po’ impaurita, perché, tornata al mio tavolino, al silenzio del mio studio mi pare di avere addosso nuovi impegni, verso me stessa e verso gli altri, nuove responsabilità.” Lettera del 2 marzo 1954, Archivio di Stato del Canton Ticino, Fondo Adriana Ramelli 2.2.115 (d’ora in avanti ASTi, FAR).

3 Lettera a minuta, 17 febbraio 1954, ASTi, FAR.

4 Tra il 1952 e il 1960, de Céspedes tenne nella rivista settimanale Epoca, edita da Alberto Mondadori e diretta da Bruno Fallaci, una rubrica di corrispondenza con i lettori intitolata «Dalla parte di lei»; inoltre nel 1954, stava lavorando alla raccolta di racconti Invito a pranzo (1955). Lettera del 2 marzo 1954, ASTi, FAR.

5 Gli scambi, dei quali sto curando un’edizione integrale, sono conservati nel Fondo Alba de Céspedes, sezione 1.3.4. corrispondenza scrittori, presso la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, e nel Fondo Adriana Ramelli presso ASTi. Entrambi i fondi, particolarmente ricchi, permettono di studiare la biografia e le principali tappe del percorso intellettuale e professionale delle due donne.

Ringraziamo gli eredi Ramelli e de Céspedes per averci concesso di studiare i materiali.

6 Di quel periodo esiste solo una minuta a matita del 17 febbraio 1954, ASTi, FAR.

7 Zancan (Citation2016).

8 Lettera del 27 luglio 1975, Fondazione Mondadori, Fondo Alba de Céspedes, b. 29, fasc. 20 (d’ora in avanti FAAM, FAdC).

9 “L’intervista con: Adriana Ramelli,” Illustrazione Ticinese, 6 ottobre 1956, 22.

10 La biblioteca privata di Adriana Ramelli, di cui esiste un catalogo, conta 2'038 volumi ed è conservata in ASTi. Nove dei volumi di Alba de Céspedes contengono una dedica personale rivolta all’amica.

11 Esse si incontrarono a Lugano, Milano, Venezia, Roma. Nel 1970, Ramelli valutava la possibilità di raggiungere l’amica a Parigi, città scelta dalla scrittrice prima come residenza alternativa a Roma e dal 1974, come domicilio definitivo. Il viaggio però non si concretizzò. Ancora nel 1984 de Céspedes scriveva a Ramelli: “Nei primissimi mesi dell’anno dovrò andare a Milano e verrò certamente a Lugano. Auguri, tanti, e un abbraccio con infinita tenerezza.” Lettera del 24 dicembre 1984, ASTi, FAR.

12 Lettera del 10 ottobre 1955: “Mia Adriana, vorrei chiedere perdono. Sono stata travolta da giorni difficili, laboriosi, amari, che non mi hanno mai lasciato la mente libera. Venezia, come forse a Lei, sembra un sogno. Eravamo davvero in gondola? Davvero c’era il sole sulle Zattere? Perché non si possono fermare i momenti felici, sublimi?,” ASTi, FAR.

Nel suo diario scrive: “Venezia, 20 sett. 1955. Giorni inebrianti per un insieme di impressioni e sensazioni diverse. Venezia, il sole, il cielo limpido senza l’ombra di una nube, il tepore che riscalda le pietre grigie e rosa, le sorprese che ogni piazza offre […] Vi sono momenti, brevi, in cui la vita è felice, giovane, lieve […].” Citato in Virone (Citation2019, 91).

13 Lettera del 10 ottobre 1955, ASTi, FAR. Va rilevato che il 1953 fu caratterizzato dalla stanchezza dovuta alla promozione di Quaderno proibito, uscito a dicembre 1952 quale primo volume della collana Mondadori Grandi narratori italiani e subito diventato un best seller. Alla stanchezza si aggiunse la tristezza: per la partenza per Buenos Aires dell’unico figlio, Franco Antamoro e per la perdita di un caro amico, lo scrittore e economista Agostino degli Espinosa (1898–1952) che, gravemente ammalato, morì suicida l’8 dicembre 1952.

14 Lettera del 10 ottobre 1955, ASTi, FAR.

15 Cartolina di Alba de Céspedes s.d. (dal contesto 1963), FAR.

16 Cartolina di Alba de Céspedes dell’11 marzo 1970, FAR.

17 Che le due donne si telefonavano regolarmente emerge dalla corrispondenza (“Sarò domenica sera albergo continentale Milano telefonerò lunedì ore 9 affettuosamente = Alba +,” telegramma s.d, ASTi, FAR) e dagli scambi che ho avuto con Franca Cleis, che fu in stretti rapporti di lavoro e amicizia con Adriana Ramelli dal 1983 al 1996.

18 Lettera del 9 novembre 1964, ASTi, FAR. Henri Guillemin (1903–1992) è stato un critico letterario francese. Tra il 1962 e il 1982 lavorò per la radio e la televisione in Svizzera romanda, curando trasmissioni culturali.

19 Il carteggio fu pubblicato postumo. Cfr. Cleis, Noseda, e Ramelli (Citation1996).

20 Lettera del 28 giugno 1980, FAAM, FAdC, b.30, fasc. 5. Quaderno proibito andò in onda nel 1980, con la regia di Marco Leto e la sceneggiatura di Bruno Geronimo. Tra gli interpreti: Lea Massari, Omero Antonutti, Claudia Giannotti, Gino Lavagetto, Andrea Occhipinti. L’adattamento televisivo in francese fu trasmesso nel 1968, con la regia di Jean Claude Bonnardot e la sceneggiatura di quest’ultimo e di Michel Andrieu.

21 Si veda inoltre Scaramuzza (Citation2001).

22 Cfr. Natalia Ginzburg, “Discorso sulle donne,” in Mercurio, 1948, 27–36.

23 Gianna Manzini, “Intervista ritardata,” Il Giornale di Sicilia, 10 dicembre 1949.

24 Da questa esperienza nacque poi il romanzo Nessuno torna indietro (1938).

25 “Il Personaggio: Adriana Ramelli,” intervista di Nini Eckert-Moretti, Atte. Rivista Terzaetà, 3, 1989, 16. Nel Fondo Ramelli sono conservate diverse cartoline e scritti inviati dalla pittrice ad Adriana Ramelli.

26 Fu probabilmente Maddalena Fraschina ad invitare Alba de Céspedes al Lyon Club. Le scrive Alba: “Sono legata ad Adriana da un affetto profondissimo, che è nato per opera Sua.” Maddalena Fraschina insegnò storia e letteratura al liceo di Lugano e fu direttrice della sezione femminile. Si prodigò per far avanzare la causa femminile in Ticino e in Svizzera. Adriana Ramelli scrisse il suo necrologio per il Corriere del Ticino (23 marzo 1972).

27 Lettera s.d., probabilmente seconda parte degli anni 1960, ASTi, FAR.

28 Lettera del 25 marzo 1972, FAAM, FAdC, b. 29, fasc. 17.

29 Lettera del 26 novembre 1969, FAAM, FAdC, b. 29, fasc. 14.

30 Lettera del 26 novembre 1969, FAAM, FAdC, b. 29, fasc. 14.

31 Lettera del 28 luglio 1964, ASTi, FAR.

32 L’edizione critica e commentata del carteggio Sibilla Aleramo-Irene Marcionetti (1929–1954) è in corso di preparazione a cura di Giorgia Sassi.

33 Lettera del 25 marzo 1972, FAAM, FAdC, b. 29, fasc. 17.

34 Lettera del 24 ottobre 1972, FAAM, FAdC, b. 29, fasc. 17.

35 Alba de Céspedes, Il Rimorso, Milano Mondadori, 1963, 574.

36 Adriana Ramelli, “La bibliotecaria di Lugano,” La Stampa, 5 luglio 1963.

37 “Ci vuole coraggio,” Epoca, 27 settembre 1959, 83. Negli anni 1990 si espresse ancora sul tema dell’indipendenza femminile: “Qualunque lavoro, anche il più umile salva la donna perché prima il marito diceva: – Questa qui deve stare, qualunque cosa io faccia, perché, eh eh, sono io che la mantengo. – Oggi i mariti ci pensano perché dicono: – Se faccio questo lei divorzia e vive per conto suo perché ha il suo lavoro. – Quindi capisce, il lavoro è stato la grande libertà della donna.” Citato in Carroli (Citation1993, 139–140).

38 Lettera del 14 marzo 1964, ASTi, FAR.

39 Un virulento articolo anonimo, dal titolo “Cosa succede alla Biblioteca cantonale” è ad esempio pubblicato da quotidiano Popolo e libertà (5 novembre 1958, 3).

40 Lettera del 27 giugno 1954, ASTi, FAR. Ramelli fu invitata a dedicarsi alla stesura di testi letterari o di saggi da numerose altre persone.

41 Lettera del 28 luglio 1964, ASTi, FAR.

42 Ho già avuto modo di scrivere di come Adriana Ramelli dové battersi tutta la vita per ribaltare l’immagine passiva sovente appaiata dai non addetti ai lavori alla figura del/la bibliotecario/a (cfr. Nicoli Citation2022). La sua fu la stessa lotta di Alba de Céspedes, in un periodo durante il quale non sempre veniva dato alla scrittura delle donne il suo corretto spessore. Il tema è ricorrente nella rubrica “Diario di una scrittrice” apparsa sul settimanale Epoca (ad esempio: “Parigi, 4 novembre; 5 novembre; 10 novembre,” Epoca, 16 novembre 1958, 84; “Un mestiere misterioso,” Epoca, 29 marzo 1959, 74–75; “Quattro chiacchiere lungo la Senna; L’amore nei romanzi; il misterioso Jacques,” 91–92, Epoca,17 maggio 1959, 91).

43 “Dal 20 a ieri sono stata a Vienna, al Congresso Mondiale della Confedération Internationale des Societés d’Auteurs et Compositeurs (Cisac) e lì sono stata eletta vicepresidente della Confederazione con una unanimità commovente. Se penso che ero l’unica donna tra 500 uomini, tanto più.” Lettera s.d. da Parigi, probabilmente 1968, ASTi, FAR.

44 Lettera del 6 giugno 1958, ASTi, FAR.

45 Citato in: Adriana Ramelli, “Vita di una bibliotecaria,” Il Cantonetto, 23–24 (3) 1976, 64.

46 Lettera del 7 marzo 1987, ASTi, FAR.

47 Va ricordato che in Svizzera le donne ottennero il diritto di voto solo nel 1971. Sul tema dell’amicizia femminile come luogo personale e politico, dove la politica è intesa non come una “sfera separata, ma come attività fondante profondamente interrelata al vissuto,” cfr. Mariani (Citation2001).

48 Lettera del 28 luglio 1964, ASTi, FAR.

49 Pagina della Donna, n. 19, 15 luglio 1949.

50 Cfr. Lettere del 17 giugno e 30 agosto 1965, ASTi, FAR.

51 Lettera del 7 giugno 1975, FAAM, FAdC, b. 29, fasc. 20.

52 Cantoreggi, Iva, “Incontro alla stazione in un mattino di primavera con Alba de Céspedes,” Illustrazione Ticinese, 13 marzo 1954, 7. Iva Cantoreggi fu la prima donna della Svizzera italiana ad essere iscritta al registro professionale dei giornalisti svizzeri.

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Notes on contributors

Miriam Nicoli

Miriam Nicoli è dottora di ricerca in Lettere dell’Università di Losanna. A seguito di diverse collaborazioni con atenei in Svizzera, Europa e Stati Uniti, si è specializzata in storia delle scienze, storia del libro, e storia di genere. Attualmente si occupa di storia della coppia e di egodocumenti in relazione alle scritture e alle traiettorie di vita femminili fra il XVII et il XX secolo e sta curando l’edizione del carteggio de Céspedes-Ramelli. Tra le sue pubblicazioni: Les savants et les livres. Autour d’Albrecht von Haller (17081777) et Samuel-Auguste Tissot (17281797) (2013) e la curatela di L’imprimé scientifique. Enjeux matériels et intellectuels (2014). Con Franca Cleis ha pubblicato Un’illusione di femminile semplicità. Gli Annali delle orsoline di Bellinzona (17301846) e La Gran Regina del Cielo e le Benedettine di Claro. Genealogia femminile di un Sacro Monte in area alpina nel manoscritto di suor Ippolita Orelli (1697) (2021). Ha recentemente curato con Stefania Bianchi il volume collettaneo Women’s Voices. Echoes of Life Experiences Between the Alps and the Plain (17th19th Century) (2023). Academia https://kulturforschung.academia.edu/MiriamNicoli Correspondence to Miriam Nicoli. Email: [email protected]

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