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ABSTRACT
The article looks at this response to the COVID-19 crisis through the theoretical prism of health diplomacy with a heavily performative essence at its core. First, we delve into how this event was popularly understood in Italy. Next, we explore how the Kremlin presented its Italian ventures through its own popular channels. Finally, we synthesize our findings, drawing conclusions regarding Russia’s and Italy’s subjectivity and sovereignty.
Notes
1. IT: “Questo dimostra che l’Italia non è sola e che coltivare amicizie con altri Stati è fondamentale.”
2. EN: “#fromRussiawithlove.”
3. IT: “Alcuni in Europa concepiscono la solidarietà come adesione generale alle sanzioni e disciplina di blocco. A nostro avviso, la solidarietà dovrebbe essere altro. I popoli che hanno una plurisecolare storia di amicizia, in situazioni difficili dovrebbero tendersi la mano.”
4. IT: “È evidente che la Russia non ne ha bisogno di un riconoscimento di tale forma. Ogni giorno riceviamo centinaia di chiamate, lettere e commenti con le parole della sincera gratitudine da parte dei cittadini comuni, dirigenti delle città e delle regioni, politici, imprenditori.”
5. IT: “che la condanna arrivata da Roma è indirizzata a una persona specifica … e non al governo russo in generale.”
6. IT: “un vero sacrificio” and “amicizia e amore verso l’ITALIA e gli ITALIANI.”
7. IT: “E invece eccola qua tutta la retorica dell’ombrello Nato e della grande famiglia Ue, si scioglie d’un tratto come neve al sole proprio nel momento del bisogno reale. Dunque signori, rispondete adesso, chi sono davvero i nostri ‘amici’?”