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Quale Ruolo per i Fluorochinoloni in Terapia Intensiva?

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Pages 5-10 | Published online: 27 Oct 2016
 

Riassunto

I fluorochinoloni rappresentano una classe di antibiotici largamente utilizzata nel trattamento di numerose patologie infettive gravi di frequente osservazione in ambito intensivistico (UTI). Da un punto di vista farmacodinamico, condizioni ottimali per garantire la guarigione clinica e prevenire l’insorgenza di resistenze verso tale classe di antibiotici sono rappresentate da rapporti Cmax/MIC > 12,2 e rapporti AUC24h/MIC pari a 100-125 ore, per i batteri Gram negativi, e verosimilmente pari a 30-40 ore per i cocchi Gram positivi. In considerazione di ciò, i dati farmacocinetici e farmacodinamici rilevati nel volontario sano suggeriscono che con le dosi standard dei vari fluorochinoloni si possa garantire un rapporto AUClibera/MIC ottimale soltanto per batteri Gram negativi con MIC < 0,25-0,5 mg/L e per batteri Gram positivi con MIC < 0,5-1 mg/L. Si deduce pertanto la necessità di ricorrere ad aumento della posologia, ovvero a schemi di terapia di combinazione con altri antibiotici, quando sia necessario garantire un’adeguata esposizione nei confronti di microrganismi a sensibilità intermedia (MIC 1-2 mg/L). Inoltre, i pazienti ricoverati in UTI presentano spesso alcune peculiarità fisiopatologiche, quali aumentato volume di distribuzione dei farmaci e/o aumentata clearance renale, per cui è verosimile che in tale contest siano razionali dosaggi giornalieri più elevati indipendentemente dal pattern di chemiosensibilità dell’isolato (es. 500 mg bid per levofloxacina).

Vengono presentati e discussi i dati relativi a vari studi clinici e farmacologicoclinici che suggeriscono un potenziale ruolo per i fluorochinoloni, sia in monoterapia che in terapia di associazione, nel trattamento di differenti condizioni cliniche gravi. Ciò offre la duplice opportunità di valutare il ruolo dei chinoloni quale alternativa agli aminoglicosidi in associazione ai betalattamici in terapie di combinazione ed al contempo di considerane l’utilizzo in programmi di rotazione periodica della terapia antibiotica anti-Gram-negativi in contesti a particolare rischio di selezione di resistenze quali le UTI. In conclusione, il ruolo dei fluorochinoloni in ambito intensivistico si va progressivamente consolidando nel trattamento di multiple condizioni patologiche quali batteriemia/sepsi, polmonite e infezioni gravi delle vie urinarie, mentre vi sono dati convincenti per supporre che nel prossimo futuro tali molecole possano ritagliarsi uno spazio rilevante anche nel trattamento delle meningiti.

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