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From sense perception to natural affection: Paolo Sarpi's leap of faith

Pages 5-25 | Received 21 Jul 2009, Accepted 15 Nov 2009, Published online: 16 Feb 2010
 

Abstract

This article explores two different tendencies in the thought of Paolo Sarpi (1552-1623): the first of these is his rational stoicism, which considered passions false opinions and something that was best to subjugate to reason. The second is Sarpi's Christianity, which embraced natural affection for god and the government of Venice. The author sets out to establish which of the two tendencies was predominant in Sarpi: aloof Stoicism or passionate Christianity. In doing so, he analyses Sarpi's treatment of reason and passions in his philosophical notes, Pensieri, and his general attitude towards god, religion, and sovereign political power. He also points out the important influence of Aristotle, Stoicism and Epicureanism on the one hand, and Michel de Montaigne and Pierre Charron on the other on the development of Sarpi's thought.

Notes

 1. CitationSosio,”L'animale uomo e l'arte di ben pensare,” in CitationSarpi, Pensieri naturali, metafisici e matematici, 556: ‘lo sguardo freddo e spassionato del naturalista che anatomizza i sentimenti… ai sentimenti di compassione… non viene consentito di offuscare la limpidezza dello sguardo’.

 2. CitationCozzi, Paolo Sarpi tra Venezia e l'Europa, 60. According to Cozzi Sarpi controlled his emotions to such an extent that his personality lacked ‘warm, full humanity’ (‘non ha un'umanità piena, calda’). See also Citationvon Ranke, Storia dei Papi, 617, who claims that Sarpi's spirit was ‘cold and wide’ (‘freddo e ampio’); in his “Introduzione” to Sarpi, Opere, 34, Gaetano Cozzi maintains that Sarpi studied religion with the ‘detached coldness of a scientist’ (‘con la freddezza distaccata di uno scienziato’); CitationCorrado Vivanti, in turn, observes in his “Introduzione” to CitationSarpi, Istoria del Concilio Tridentino, a cura di Corrado Vivanti, lii, that Sarpi studied the origins of religion ‘with cold, detached analysis’.

 3. For this tendency, see CitationWootton, Paolo Sarpi between Renaissance and Enlightenment, 3–5, 136–145; CitationFrajese,”Maimonide, il desiderio di immortalità e l'immagine di Dio,” 179, 181; CitationMartinich, The Two Gods of Leviathan, 374 note 2; CitationTuck, Philosophy and Government, 98–9; CitationRahe, Republics Ancient & Modern, 14; CitationMori,”Athéisme et lumières radicales,” in Qu'est-ce que les lumières radicales?, 264.

 4. CitationJames,”The passions in metaphysics and the theory of action,” 918.

 5. CitationJames,”Reason, the passions, and the good life,” 1387–91.

 6. See, for example, CitationAmerio, Il Sarpi dei pensieri filosofici inediti, 29–30; Cozzi, Paolo Sarpi tra Venezia e l'Europa, 62: ‘C'era, in Fra Paolo, un'attitudine stoica assai forte’; CitationFrajese, Sarpi scettico, 111–12. According to Frajese, Sarpi was influenced by Seneca's idea that a wise man controls passions with his reason. CitationBoris Ulianich, however, despite noting in his “Sarpiana. La lettera del Sarpi allo Heinsius,” 443, that there is a certain ‘spirito fatalistico, stoico’ in Sarpi's letters, always emphasises the centrality of Christianity to Sarpi's thought. See, for example, Ulianich,”Paolo Sarpi ‘riformatore’, ‘irenico’? Note sulla sua ecclesiologia, sulla sua teologia, sulla sua religione,” in Fra Paolo Sarpi dei Servi di Maria, passim.

 7. CitationCozzi,”Appunti sul lessico filosofico e scientifico dei Pensieri di Paolo Sarpi,” 366.

 8. CitationPark,”The organic soul,” 470.

 9. CitationAristotle, Posterior Analytics, bk. I, ch. 31, 87b28–34.

10. CitationAristotle, Posterior Analytics, bk. I,ch. 31, 88a7–8. Also in his Generation of Animals, in The Basic Works of Aristotle (New York, 2001), I.23.731a34–37, Aristotle states that sense-perception is ‘of great importance’ when compared with the capacities of plants and other lifeless objects, ‘but of little compared with the use of the intellect’.

11. CitationAristotle, Metaphysics, in The Basic Works of Aristotle, bk. I.ch. 1, 981a5–7.

12. Aristotle, Metaphysics, in The Basic Works of Aristotle (New York, 2001), bk. I.ch. 2, 982a12–13 and bk. I.ch. 2, 982a20–25.

13. CitationCook,”Body and passions: materialism and the early modern state,” 27; CitationSchnädelbach,”Transformations of the concept of reason,” 6, 10; CitationHoopes, Right Reason in the English Renaissance, 161–2.

14. Sarpi, Pensieri, no. 4, p. 11: ‘Essendo che li sensibili semplici sono conosciuti dalli sensi nudi, e li sensibili comuni son conosciuti dal discorso fondato sopra la cognizion de’ sensi, chi non ha sensi non può in alcun modo conoscer alcuna delle intenzioni conoscibili’. I have translated the ‘intenzioni’ as ‘concepts’, following the observations of Luisa Cozzi in her footnote to the pensiero.

15. For the common sensibles, see Park,”The organic soul,” 474.

16. Sarpi, Arte di ben pensare, in Sarpi, Pensieri, 581: ‘col separare dalla suddetta specie particolare tutte quelle intenzioni, che non si possono argomentare sempre nella cosa principale… e per questo si dicono li universali esser fatti per astrazione’.

17. Sarpi, Pensieri, op. cit., no. 369, p. 285: ‘oltre la virtù di separar le cose unite, ha la mente virtù d'unir le separate… così raccoglie i particolari, e fa l'universale’.

18. For Zabarella, see CitationBottin,”Giacomo Zabarella: la logica come metodologia scientifica,” 42, 46–47; CitationGalilei, Dialogo, 110: ‘procede con discorsi e con passaggi di conclusione in conclusione’.

19. Sarpi, Arte di ben pensare, op. cit., 586: ‘e tutte queste con discorso e forma sillogistica, nulladimeno non le sole prime sono state fondamento delle posteriori, ma queste ancora di riformar quelle’.

20. Sarpi, Arte di ben pensare, op. cit., 593: ‘non solo s'imparano verità, ma falsità in maggior numero e più nuoce una falsità, che non giovano cento verità’.

21. Sarpi, Pensieri, op. cit., no. 405, p. 307: ‘dalla sua pravità nasce il bisogno di viver sotto una somma podestà’.

22. Sarpi, Pensieri, op. cit., no. 146, p. 158: ‘Vi sono quattro modi di filosofare… il quarto dal senso incominciando e ultimando colla ragione… il quarto è l'ottimo che in questa misera vita possiam avere’.

23. Sarpi, Pensieri, op. cit., no. 101, p. 125: ‘La nostra virtù sensitiva è certamente passiva e riceve in sé e nel suo strumento le cose, che sente… Ma un'altra virtù conoscitiva possediamo, la qual è attiva, e questa discorsiva si dice, che fa le specie delle cose, argomentando da una sentita dal senso ad altra dal medesimo non sentita’.

24. Sarpi, Pensieri, op. cit., no. 2, p. 5: ‘Fa prova di ciò il gusto degl'ammalati, e la vista de'frenetici’.

25. CitationSanchez, Quod nihil scitur (S.l., 1581), 66: ‘oculo inflammato, omnia rubra apparent’. For Averroës and Pomponazzi, see Citation Pine , Pietro Pomponazzi: Radical Philosopher of the Renaissance, 21.

26. Sarpi, Arte di ben pensare, op. cit., 589–90: ‘Ma correggasi quanto si vuole ogni errore, che nasca nel discorrere, atteso il modo dialettico, che s'usa, confermati i discorsi colla forma sillogistica e questa con quelli… resta sempre da dubbitare sopra ogni cosa che noi concluderemo; e quantunque dove accade più manifestarsi il modo e la proporzione, come nelle matematiche… non sono senza sospetto… massime che se non v'è nessuna proporzione nota ex natura intellectus, il nostro sapere sarà tutto ex hypothesi et scientia consequentiarum.’

27. Sarpi, Istoria del Concilio Tridentino, vol. I, 6: ‘chiaro documento di rasignare li pensieri in Dio e non fidarsi della prudenza umana’.

28. Sarpi, Opere, Sarpi's letter to Casaubon on August 17, 1610, p. 290: ‘Vi saranno follie, finché vi saranno uomini’.

29. CitationLevi, French Moralists: The Theory of the Passions 1585 to 1649, 26, 90; CitationBrennan,”Stoic moral psychology,” 275–9. James,” The passions in metaphysics and the theory of action,” 918.

30. Sarpi, Pensieri medico-morali, in Sarpi, Pensieri, 626–7: ‘Non ti maravigliare mai d'azzione o opinione alcuna perché non vi è cosa così absurda, che non sia stata piantata per legge: e quello ch'oggi è favola, fu già articolo di fede.’

31. Sarpi, Pensieri, op. cit., no. 468, p. 352: ‘Il bello e il bruto non hanno esistenza reale, ma son opinioni… il bello si varia non sol da paese a paese, ma da persona a persona, stimando taluno bellissima una cosa, che l'altro bruttissima stimerà.’

32. Sarpi, Pensieri, op. cit., no. 471, p. 353: ‘Chi anderà considerando le morali tutte, e vedrà come per tempi e luoghi si variino, di modo che passino al suo contrario, assolutamente conchiuderà che non sono alto fuorché opinioni, le quali per alterazione nascono e muoiono.’

33. Sarpi, Pensieri, op. cit., no. 99, p. 122: ‘Niuna cosa è stabile nel mondo… eziamdio una pietra che stia in terra si muove, perché viene o scaldata o rafreddata o mossa da alcuna qualità.’

34. CitationSarpi, Istoria dell'interdetto e altri scritti editi e inediti, vol. III, 158: ‘Nelle cose temporali li principi assoluti non sono soggetti ad altrui che a Dio, dal quale viene immediatamente la lor potesta.’

35. CitationSarpi, Scritti Scelti, 488: ‘è un ministro di Dio per te a farti operare bene’.

36. CitationSarpi, Lettere ai Protestanti, vol. I, 112: ‘La buona disposizione dell'animo, che si confronta alla volontà divina è riceve in bene ogni cosa. Questo è il colmo della virtù.’

37. Sarpi, Pensieri medico-morali, op. cit., 626: ‘restringi il tuo volere entro li termini delle opinioni comuni… al di dentro vivi e giudica secondo la ragione, al di fuori secondo la comune opinione vivi e parla’. Cfr. CitationMontaigne, Essais, vol. I, ch. 23, p. 185: ‘le sage doit au-dedans retirer son âme de la presse, et la tenir en liberté et puissance de juger librement des choses; mais, quant au-dehors, qu'il doit suivre entièrement les façons et formes reçues’.

38. Sarpi, Pensieri medico-morali, op. cit., 618: ‘Non può caminar dritto chi camina nella folla… devi stimare l'opinion comune.’

39. CitationSarpi, Opere, op. cit., a letter to Casaubon, August 17, 1610, p. 290: ‘Nessun sapiente si cura di correggere i mali pubblici. Ti sia sufficiente se riuscirai ad emendare me.’

40. Sarpi, Pensieri, op. cit., no. 259, p. 227: ‘Nihil rectius dicitur quam eam actionem esse bonam, quae rectae rationi conformis est; recta vero est ratio, quae appetitui recto est conformis; rectus appetitus vere est voluntas Dei.’

41. Sarpi, Pensieri, op. cit., no. 259, p. 227: ‘hominibus autem ille videtur, qui probatur omnibus aut pluribus aut iis, qui prudentes putantur: unde Aristoteles dixit virtutem in mediocritate consistere’.

42. CitationAristotle, Nicomachean Ethics, in The Basic Works of Aristotle, bk. II.ch. 6, 1106b24–28, 1107a1–3.

43. CitationSarpi, I Consulti, vol. I, tomo I, no. 9, p. 351: ‘oltre la correzione interiore, Cristo Nostro Signore ha instituito una esteriore, dove per la carità fraterna ciascuno, tenendo cura del prossimo, avesse carico di ammonirlo e reprenderlo quando falla’.

44. Sarpi, Scritti Scelti, op. cit., 158: ‘non solamente abbiamo bisogno della grazia di Dio per operar bene, ma anco per voler operare; siché da noi non possiamo voler alcuna cosa buona se prima Dio non ce la fa volere… Dio presenta alla volontà nostra il bene… ce lo fa volere… ci aggiuta ad eseguirlo… ci fa perseverare nella buona volontà.’

45. CitationAristotle, On the Soul, bk. II.ch. 2, 413b11–13; bk. II.ch. 3, 414a28–414b5.

46. See, for example, CitationBouwsma, The Waning of the Renaissance, 21.

47. Sarpi, Pensieri, op. cit., no. 552, p. 414: ‘Ne’ pericoli che son d'opinione gl'animali bruti e i fanciulli non temono, ma questi, col tanto gridar loro, nella falsa opinione instrutti vengono.’ Sosio, “L'animale uomo e l'arte di ben pensare”, 550, suggests that the ‘false opinion’ here stands for an ‘instrument of control’, but I would rather read it as a synonym for a certain kind of passion.

48. Sarpi, Pensieri, op. cit., no. 552, p. 414: ‘Alcuni popoli hanno l'opinione che i fanciulini avanti di parlare sappiano tutto ‘l vero, e con parlare il falso imparino’; no. 553, p. 415: ‘ogni nostro studio ed ogni nostra filosofia tende a scoprir gl'inganni delle parole e ancor dei concetti’.

49. Sarpi, Scritti Scelti, op. cit., pp. 163–4: ‘non per nostra libertà acquistiamo la grazia divina, ma per grazia divina conseguiamo la libertà’.

50. See, for example, CitationKraye, “The legacy of ancient philosophy,” 327–8, 336; Interestingly, as pointed out in CitationGordon, Calvin, 27–8, Calvin too detected this resemblance: as a young man he wrote a commentary on Seneca's De Clementia and saw no discord between Stoicism and Christianity.

51. CitationTellenbach, Church, State and Christian Society at the Time of the Investiture Contest, 5–6.

52. Sarpi, Pensieri, op. cit., no. 250, p. 221: ‘La felicità è perfezione, perfetto è quello cui nihil deest: la felicità dunque sarà α?τ?ρκεια… nullo indigere, nec seipso… indigere seipso tantum… habere omnia quibus indiget’.

53. Sarpi, Pensieri, op. cit. no. 250, p. 221: ‘nel moto non consiste la felicità, ma nella quiete… quindi una tal felicità si dice stoica ed immaginaria e che non è… resta perciò che noi sempre stiamo in acquistar la felicità, né mai acquistata l'abbiamo o l'avremo… così dice Socrate che la voluttà e il dolore sono legati per le code, onde l'un viene dopo l'altro… per infinito’.

54. Sarpi, Pensieri, op. cit., no. 251, p. 223: ‘chiamandosi questa felicità intrinseca, cioè aver l'animo a poter ogni moto di fortuna soffrire ben composto… felicità estrinseca; ed ella in primo luogo viene dal temperamento, libertà umana ed educazione, da’ quali nasce che uno più difficilmente sia mosso e minor bisogno abbia d'un altro; in secondo luogo vien dalla buona fortuna, che nel voler di Dio si riduce’.

55. Sarpi, Pensieri, op. cit., no. 252, pp. 223–4: ‘quando l'educazion è cattiva, l'intrinseca sminuisce… la sola intrinseca felicità bastar non può, ma tanto è più perfetta, quanto della estrinseca meno bisogna’.

56. Sarpi, Pensieri, op. cit., no. 255, p. 225: ‘Gl'irragionevoli animali cercan solamente le voluttà naturali e necessarie, come farebbe l'uom perfetto.’

57. Sarpi, Pensieri, op. cit., no. 277, p. 235: ‘L'appetito umano non solo delle cose naturali e necessarie non si contenta, ma pur anco appetisce le cose naturali non necessarie, poi quelle che né necessarie né naturali sono.’

58. CitationMasetti and Ludovico, “I Libri di fra Paolo Sarpi,” 193.

59. Sarpi, Pensieri medico-morali, op. cit., 628: ‘satisfà le inclinazioni tue naturali, non morbose, perch'andarci contra è navigar contr'acqua’.

60. CitationPin, “‘Natum ad encyclopaediam’: osservazioni sul Sarpi scienziato e filosofo dopo l'edizione integrale dei Pensieri,” 599, refers to a draft of a letter where Sarpi considers Charron to be ‘judicious’. The draft was written in 1608, seven years after the publication of De la sagesse.

61. CitationCharron, Of Wisdome Three Bookes, bk. I, ch. xxxiv, 107–8.

62. Montaigne, Essais, op. cit., vol. II, ch. xii, 180: ‘Les cupidités sont ou naturelles et nécessaires, comme le boire et le manger; ou naturelles et non nécessaires… ou elles ne sont ni naturelles ni nécessaires; de cette dernière sorte sont quasi toutes celles des hommes.’ As to Charron, see Of Wisdome, op. cit., bk. I, ch. xxiii, 85.

63. See, for example, CitationCozzi, “Introduzione” to Sarpi, Opere, op. cit., pp. 23–4, 31–4; CitationGaetano Cozzi, “Una vicenda della Venezia barocca. Marco Trevisan e la sua ‘eroica amicizia’,” in Cozzi, Venezia barocca. Conflitti di uomini e idee nella crisi del Seicento veneziano, 337, 354–5; Wootton, Paolo Sarpi between Renaissance and Enlightenment, 24–8; CitationFrajese, “Sarpi interprete del De la Sagesse di Pierre Charron,” 59–85; Frajese, Sarpi, 141–65.

64. Sarpi, Pensieri, op. cit., no. 253, p. 224: ‘Il cane sprezza l'oro e lo sprezza il cinico, questo con fatica e senza fatica quello: che cosa è meglio?… se l'essenziale della virtù è operar dilettevolmente, chiara cosa è che chi opera conforme alla natura dilettevolmente opera.’

65. Sarpi depicts men as weak and wretched, for example in the pensiero 405 in Sarpi, Pensieri, op. cit., 307. As for predestination, see CitationPaolo Sarpi, Lettere ai Protestanti, vol. II, op. cit., letter to Daniel Heinsius, p. 223: ‘divinae gratiae et adoptionis soli electi participes sunt’; and for natural determinism, see Sarpi, Pensieri, op. cit., no. 138, p. 153: ‘ma poiché da ciascuna sequì naturalmente quel tutto che sequì, perciò natural si è il tutto’.

66. Sarpi, Pensieri sulla religione, in Sarpi, Pensieri, 654: ‘Dio al più alto, che dà maggior speranza. L'uomo al più basso, che rafrena più gl'affetti.’ It is plausible that Sarpi takes this idea from Charron, Of Wisdom, op. cit., bk. 2, ch. 5, 15.

67. Sarpi, Arte di ben pensare, op. cit., 595–6: ‘ed incomincia a fare un genere di cose incognite agl'altri animali, e camminando più innanzi gli sembra d'essere tanto perfetto, che gran peccato sarebbe se morisse’. This passage is of course very problematic and David Wootton has used it to support his claim that Sarpi was a clandestine atheist (Wootton, Paolo Sarpi between Renaissance and Enlightenment). I maintain that Sarpi was a so-called Christian mortalist who, whilst denying the natural immortality of the soul, believed that God would revive the soul on the Day of Judgement.

68. CitationMicanzio, Vita del Padre Paolo dell ordine de'servi e teologo della serenissima republica di Venetia, in Sarpi, Istoria del Concilio Tridentino, vol. II, 1396: ‘stimandosi un niente’; CitationCorrado Pin, “Qui si vive con esempi, non con ragione,” in Ripensando Paolo Sarpi, 378 note 63: ‘debole instrumento’.

69. Sarpi, Lettere ai Protestanti, vol. II, op. cit., to Casaubon on June 22, 1610, p. 218: ‘de religione, non ratione, sed affectu iudicare… captivandam mentem in obsequium fidei’.

70. Micanzio, Vita del Padre Paolo dell'ordine de' Servi, op. cit., 1304: ‘suoi pensieri naturali, metafisici e matematici… I quali dopo rivedendo, non ne faceva stima, e soleva dire: ‘Oh! Che puerizie mi passavano per la mente!’’.

71. CitationArchivio di stato di Venezia, Consultori in Iure, f. 13, c. 240: ‘Prencipi, verso quali hanno la naturale affettione.’

72. According to CitationPin, “Introduzione”, in Sarpi, I Consulti, 85, Sarpi suffered an ‘existential crisis’ in 1609. As for pessimism in the Pensieri, see for example the pensiero no. 146, quoted here in note 22. The pensiero dates from 1583–1585.

73. Sarpi, Lettere ai Gallicani, 179–80: ‘il nostro essere è una leggierezza, et convien passarsi in riso il doverlo perdere… mi ritrovo così sacio della vita, che argomento esser tempo di lasciarla. Ho affatto abandonato tutte le speranze, et vego con esperienza, che esse sole sostentano la vita… Le speranze sono le coperte, con quale li Dei ascondono la felicità che è nella morte.’

74. Sarpi, Lettere ai Gallicani, op. cit., 34: ‘Romana curia omnem politam literaturam adversatur… sublatis quippe libris illis, ubinam invenient papam deum esse, omnia posse, iura in pectoris scrinio tenere, posse omnes ad inferna detrudere, et tandem etiam circulum quadrare.’

75. Sarpi, Istoria dell'Interdetto e altri scritti editi e inediti, vol. III, op. cit., 22–3: ‘Questo è certo, che il Pontefice può fallare nelli giudicii particolari… e molti de facto hanno errato.’

76. Sarpi, Sritti Scelti, op. cit., 444: ‘Nissuna cosa ho desiderato più ardentemente alla mia vita che di poter esser atto in qualche maniera di servire la Serenità vostra, mio principe.’

77. Sarpi, Istoria dell'Interdetto, in Sarpi, Scritti Scelti, 245: ‘prelate che sempre mostrò in ogni azzione l'affezzione sua sincera verso la patria e la devozione al suo principe’.

78. Micanzio, Vita del Padre Paolo dell'ordine de' Servi, op. cit., 1359: ‘questa era la vita del padre… con prestar a Dio quello che poteva, al suo prencipe quello che doveva’.

79. Micanzio, Vita del Padre Paolo dell'ordine de' Servi, op. cit., 1398: ‘Conviene fedelmente servire’.

80. CitationKahn, “‘The duty to love’: Passion and Obligation in Early Modern Political Theory,” 86–8.

81. Kraye, “The legacy of ancient philosophy,” 336–7.

82. Hoopes, Right reason in the English Renaissance, 33, 56–7.

83. Sarpi, Lettere ai Gallicani, op. cit., to François Hotman, July 22, 1608, p. 173: ‘Guilielmo Occamo, del quale chi levasse la barbarie, haverebbe uno scrittore molto giuditioso. Io l'ho stimato sopra tutti li scolastici’; For Giovanni Maria Capella, see Micanzio, Vita del Padre Paolo, op. cit., 1277–8.

84. For Scotus', Ockham's, Calvin's and Montaigne's attack against human reason, see for example Hoopes, Right Reason in the English Renaissance, 86–93, 107–14, 118–22. As for Augustine, see James, “The passions in metaphysics and the theory of action,” 920.

85. Sarpi, Pensieri medico-morali, op. cit., 628: ‘Non seguir opinione che porti titolo di verità, ma di voluttà o utilità.’

86. Sarpi, Pensieri, op. cit., no. 260, p. 228: ‘Perché in diversi paesi hanno gl'uomini diversa complessione, onde diversa educazione, onde appetiti diversi, perciò nasce la varietà dell'onesto e del vergognoso.’

87. CitationUlianich, “Paolo Sarpi ‘riformatore’, ‘irenico’? Note sulla sua ecclesiologia, sulla sua teologia, sulla sua religion,” in Fra Paolo Sarpi dei Servi di Maria, 66 note 52: ‘Quello della ‘carità’, dell’ ‘amore’ è uno dei leitmotifs più insistenti che ricorrano negli scritti sarpiani'.

88. Sarpi, Lettere ai Gallicani, op. cit., to Jean Hotman de Villiers, April 14, 1609, p. 183: ‘Habbiamo tutto il mondo conturbato, per non esser creduta questa verità, che la legge della carità è superiore a tutte le altre.’

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