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Consumers’ perception of farm animal welfare: an Italian and European perspective

Prospettiva italiana ed europea sula perce zione del benessere animale da parte del consumatore

Pages 31-41 | Received 06 Jun 2007, Accepted 19 Dec 2007, Published online: 09 Mar 2016
 

Abstract

The results of some recent European and Italian surveys on consumer perception of farm animal welfare are shown and discussed. Special attention is paid to consumers’ opinions about animal welfare attributes, differences among species (and across countries) in terms of animal welfare perception, “animal-friendly” labels and willingness of purchasers to pay more for food (eggs) deriving from animals raised under higher welfare conditions.

From a general standpoint, consumers’ perception and knowledge of animal welfare varies among European countries and it is mainly affected by their economic and educational level. Among animal welfare attributes, a strong preference is given to the availability of spaces, and, in the case of Italian respondents, also to the absence of movement restrictions (chains or tethers). Laying hens (44%), followed by broilers (42%) and pigs (28%) are the categories/species for which rearing conditions in the EU are judged to need the highest improvement in terms of welfare. Italian consumers appear less concerned about swine welfare (17%) than other Europeans.

It is noteworthy that 12% of EU respondents states that all farmed animals need more welfare and/or protection. With respect to labels on food packaging, claims for animal welfare often fall within wider schemes for quality assurance and, with the exception of eggs and organic goods, in many countries the possibility of identifying animal friendly products and the knowledge of the specific legislation on farm animal protection are still limited. According to the Community Action Plan on the Protection and Welfare of Animals 2006-2010, the establishment of an EU label for animal welfare, based on standardised scientific indicators, is an option to be explored which could promote the consumption of products elaborated under high welfare standards thus facilitating the choice of consumers.

The readiness of consumers to pay more for a higher animal welfare level has been investigated with respect to hen eggs. On the whole, and with deep differences among countries, results indicate that the majority of consumers (57%) are willing to pay more for eggs sourced from animal-friendly systems; however, the increase in price has, in general, a limited extent (5-10%). The perception of a link between food quality, food safety and animal welfare can favourably affect the welfare level of farmed animals.

Riassunto

Il lavoro esamina i risultati di alcune recenti indagini commissionate dal Direttorato Europeo per la Salute e la Protezione del Consumatore sulla percezione che i consumatori europei hanno nei confronti del benessere degli animali da reddito. Sono trattati argomenti relativi agli elementi che maggiormente influiscono sul benessere animale, alle differenze in termini di percezione del benessere animale da parte del consumatore in relazione alla specie ed alla nazione di appartenenza, alla riconoscibilità degli alimenti ottenuti con metodi rispettosi del benessere animale e, infine, alla propensione degli acquirenti ad accettare un incremento di prezzo del prodotto (uova) ottenuto con standard di benessere animale elevati.

Da tali indagini emerge come l’attitudine e la conoscenza in materia di benessere animale vari notevolmente in dipendenza della nazione di origine e del grado di conoscenza diretta delle diverse realtà zootecniche da parte degli intervistati. Sebbene gli studi non forniscano una precisa definizione del concetto che il consumatore possiede di “benessere animale”, l’elemento che sembra massimamente qualificarlo è costituito dalla disponibilità di adeguati spazi di allevamento. Per gli intervistati italiani anche l’assenza di mezzi di contenimento (catene o legature) assume particolare rilevanza. Le galline ovaiole (44%), seguite, nell’ordine, dai polli da carne (42%) e dai suini (28%), rappresentano le categorie zootecniche giudicate dai consumatori europei particolarmente bisognose di un miglioramento in termini di benessere. In tale contesto, gli intervistati italiani pongono un’ attenzione più limitata al benessere dei suini (17%).

Per un 12% dei consumatori europei, tutte le specie di interesse zootecnico meritano un miglioramento in termini di benessere e di protezione. In tutta la Comunità, con entità variabile a seconda del paese, risulta in generale difficile riconoscere i prodotti ottenuti adottando standard di benessere animale più elevati dei requisiti minimi presenti nella normativa. Nella nostra come in altre nazioni, gli elementi riguardanti il benessere animale rientrano in generale in schemi produttivi volti a garantire ed a trasmettere un più ampio ed elevato concetto di qualità della derrata. Anche la conoscenza della specifica legislazione posta a protezione degli animali negli allevamenti è piuttosto limitata.

In sintonia con il Programma d’Azione Comunitario per la Protezione ed il Benessere degli Animali 2006-2010, l’elaborazione di un’etichetta europea che indichi il livello del benessere animale, basata su indicatori scientifici standardizzati, può costituire un valido mezzo per promuovere le vendita di prodotti rispettosi del benessere animale e rendere, nel contempo, più consapevole il consumatore. Per quanto attiene alla disponibilità del consumatore a pagare un prezzo più elevato per i prodotti ottenuti con un maggior rispetto del benessere animale, l’indagine condotta rispetto alle uova ha evidenziato una propensione che, pur variando da stato a stato, è risultata nel complesso di segno positivo (57%). L’incremento di prezzo ritenuto generalmente accettabile si colloca, tuttavia, entro un intervallo contenuto (5-10%).

In considerazione del fatto che la maggioranza degli intervistati percepisce l’esistenza di un nesso fra salubrità, sicurezza e qualità dei prodotti e livello di benessere animale, si può supporre che il rafforzamento di tale vincolo possa condurre ad un miglioramento del benessere animale come tale.

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