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Towards the creation of a welfare assessment system in intensive beef cattle farms

Proposta Di Un Sistema Di Valutazione Del Benessere Del Vitellone Da Carne Nell’Allevamento Di Tipo Intensivo

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Pages 325-342 | Received 21 Mar 2008, Accepted 22 Jul 2008, Published online: 09 Mar 2016
 

Abstract

This study aimed to develop an assessment scheme for the evaluation at farm level of beef cattle welfare in the intensive rearing system that is capable of both identifying weak points in animal welfare and grading farms to such extent. The basic principle of the method was the avoidance of animal handling and the prolonged observation of cattle using animal-based and resource provision measures grouped in four classes of parameters: 1) Housing systems and facilities; 2) Health and cleanliness; 3) Animal behaviour and reactivity; 4) Quality of management and stockmanship. Each parameter was graded giving the highest scores to the best option for animal welfare, and the threshold value for distinguishing good from poor welfare conditions was set primarily on the results of scientific reports and investigations.

An overall Welfare Index was calculated summing the scores of the 4 classes of parameters to formulate a general judgement of the farm and to allow comparison among them. The protocol was applied to 102 Italian intensive beef cattle farms rearing more than 300 young bulls/year. Regarding housing and facilities, the study showed that space allowance and space at the manger were the most frequent critical points. Within the “poor welfare” farms, more than 80% provided less than 3.5 m2/head to bulls weighing more than 500 kg, and none adopted a feeding frontage of at least 60 cm/head. Negatively judged farms compared to those ranked in the good welfare area for health and cleanliness showed a higher incidence of emergency slaughter (score 1.7: >1% vs score 3: 0.5-1%, P<0.05) and lameness (score 1.9: 1.5-3% vs score 3.3: <1.5%, P<0.05). Animal behaviour and reactivity parameters showed that in the “poor welfare” farms, bulls had a quicker flight reaction to the presence of both farmer and observer (P<0.01) likely due to a negative human-animal interaction. The quality of stockmanship was the category in which the highest number of farms failed to reach the acceptable threshold. Animal welfare was mainly impaired by the practice of tail docking and reduced feed availability. Although none of the farms included in the survey reached the maximum overall score, less then 30% were graded in the poor welfare area, penalized mainly by low management quality.

The protocol was shown to be effective in detecting specific critical points for animal welfare, even if further development should be addressed to testing repeatability at different fattening stages.

Riassunto

Il lavoro ha inteso sviluppare, per l’allevamento intensivo del bovino da carne, un sistema di valutazione a livello aziendale del benessere animale. Lo strumento si propone di individuare i punti critici e discriminare le aziende in relazione al livello di benessere offerto agli animali. Il protocollo di controllo è stato impostato in modo da evitare la manipolazione o prolungati periodi di osservazione degli animali anche se le rilevazioni hanno riguardato sia parametri riferiti agli animali sia all’ambiente di allevamento. Le misure considerate sono riconducibili a quattro classi: 1) Strutture di allevamento; 2) Stato di salute e pulizia; 3) Comportamento e reattività dell’animale; 4) Qualità della gestione e attitudine dell’allevatore. A ciascun parametro sono stati attribuiti dei punteggi assegnando il valore più elevato alla situazione più favorevole per il benessere animale. Per la creazione delle scale di valutazione sono stati utilizzati il report dell’Unione Europea sul benessere del bovino da carne e i risultati di specifiche ricerche scientifiche. Un indice sintetico di benessere (WI) è stato inoltre calcolato sommando i punteggi ottenuti in ciascuna classe allo scopo di formulare un giudizio di carattere generale dell’azienda e di compiere dei confronti tra le stesse. Il sistema di valutazione è stato applicato da un rilevatore addestrato ad un ampio campione di aziende intensive di bovini da carne della Pianura Padana (102) che allevavano più di 300 vitelloni da carne per anno.

Per quanto riguarda il capitolo delle strutture di allevamento lo studio ha evidenziato come la disponibilità di spazio per capo e la dimensione del fronte mangiatoia siano i principali punti critici di questa tipologia di aziende. In particolare più dell’80% degli allevamenti che ricadono nell’area dello scarso benessere mette a disposizione di vitelloni di peso superiore ai 500 kg meno di 3,5 m2/capo e nessuno di questi adotta uno spazio mangiatoia di almeno 60 cm/capo. Le aziende che hanno avuto una valutazione negativa per quanto riguarda la classe salute e pulizia degli animali evidenziano un’elevata incidenza di macellazioni d’urgenza (punteggio 1,7: >1% vs punteggio 3: 0,5-1%, P<0,05) e zoppie (punteggio 1,9: 1,5-3% vs punteggio 3,3: <1,5%, P<0,05) riconducibili principalmente alle carenze strutturali sopracitate. Comportamento e reattività degli animali mostrano che nelle aziende che offrono scarso benessere i vitelloni hanno una veloce reazione di fuga sia in presenza dell’allevatore che dell’osservatore (P<0,01) attribuibile probabilmente a un’interazione di tipo negativo tra uomo e animale. La qualità gestionale rappresenta la classe nella quale si registra il maggior numero di aziende che non raggiungono la soglia di accettabilità. Nello specifico il benessere animale sarebbe compromesso dalla pratica del taglio della coda e dalla ridotta disponibilità di alimento. Nessuna delle aziende considerata nel campione esaminato ha raggiunto il punteggio massimo di WI, anche se più del 70% delle stesse ricade nell’area di giudizio positivo. La maggior parte degli allevamenti collocati sotto la soglia di sufficienza sono stati principalmente penalizzati dalla scarsa qualità gestionale perciò la crescita del profilo professionale degli allevatori rappresenta una priorità sia per il miglioramento del benessere animali sia per incrementare la redditività aziendale.

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