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Review Article

Main critical factors affecting the welfare of beef cattle and veal calves raised under intensive rearing systems in Italy: a review

Principa li punti critici per il benessere dei bovini da carne e dei vite lli a carne bianca in allev Amento inte Nsivo in ita lia : una review

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Pages 67-80 | Received 28 Nov 2007, Accepted 14 Feb 2008, Published online: 09 Mar 2016
 

Abstract

This review describes the principal causes of poor welfare in beef cattle and veal calves raised in intensive husbandry systems in Italy. Nowadays there are no specific regulations in force for beef cattle welfare. However, a document produced in 2001 by the Scientific Committee on Animal Health and Animal Welfare of the European Commission on Health and Consumer Protection identified the main causes of inadequate welfare levels in the different cattle rearing systems in Europe. In Italy and in the Po Valley in particular, the beef cattle farms are mainly finishing units characterised by animals kept at high density in multiple pens and fed high starch diets. Under these rearing conditions the limited space allowance is one of the most important issues impairing animal welfare. Other risk factors for poor welfare related to the housing structures are type of floor, space at the manger, number of water dispensers and lack of specific moving and handling facilities. Microclimatic conditions can be critical especially during the summer season when cattle can experience heat stress. The feeding plan adopted in the Italian beef farms may be another factor negatively affecting the welfare of these animals due to the low content of long fibre roughage which increases the risk of metabolic acidosis. In the veal calf rearing systems there has been a mandatory introduction of the new system of production according to the European Council Directives 91/629/EEC and 97/2/EC. Farms had to adopt group housing and to provide calves with an increasing amount of fibrous feed in addition to the all-liquid diet. Despite this specific legislation, several risk factors for calves’ welfare can still be identified. Some of them are related to the housing system (type of floor, air quality, feed and water supply equipment and lack of loading facilities) and some others to the feeding plan (type and amount of roughage, quality of milk replacers). Recent studies have shown that the welfare of veal calves and beef cattle can be severely affected by the quality of the stockmanship and particularly by negative human-animal interaction.

Riassunto

Il presente lavoro descrive le possibili cause di scarso benessere per vitelloni da carne e vitelli a carne bianca in allevamento intensivo in Italia. Per quanto riguarda il vitellone, attualmente non esiste ancora una specifica normativa in proposito. Tuttavia, un documento redatto nel 2001 dal Comitato Scientifico Veterinario “Salute e Benessere Animale” della Commissione Europea sulla Salute e Protezione del Consumatore ha identificato le principali cause che possono comprometterne il benessere nei principali sistemi di allevamento presenti in Europa. In Italia ed in particolare nella Pianura Padana, la produzione del vitellone da carne è caratterizzata dall’elevata densità di animali confinati in box multipli ed alimentati con una razione molto ricca in amido. Uno dei maggiori problemi per il benessere dei vitelloni allevati in modo intensivo è rappresentato dalla limitata disponibilità di spazio per capo, anche se non vanno trascurati, sempre per quanto riguarda le strutture, il tipo di pavimentazione, lo spazio in mangiatoia, il numero di abbeveratoi e la mancanza di apposite strutture per la movimentazione e la restrizione degli animali. Nell’area della Pianura Padana inoltre, soprattutto nel periodo estivo, non vanno sottovalutate le condizioni microclimatiche visto che gli animali sono spesso sottoposti a condizioni che inducono lo stress da caldo. Altre cause che possono influenzare in modo negativo lo stato di benessere dei vitelloni sono attribuibili all’alimentazione, che generalmente è carente in fibra lunga e può quindi aumentare il rischio di stati di acidosi subclinica. Nell’allevamento del vitello a carne bianca, l’entrata in vigore delle Direttive del Consiglio Europeo 91/629/CEE e 97/2/CE ha imposto agli allevatori di adottare la stabulazione di gruppo e di fornire ai vitelli una quantità crescente di alimento solido fibroso in aggiunta alla dieta lattea. Nonostante la vigente legislazione, numerosi fattori di rischio sono ancora identificabili negli allevamenti di tale categoria di bovini. Alcuni di questi parametri riguardano le strutture (tipo di pavimentazione, qualità dell’aria, sistemi di distribuzione della dieta e dell’acqua di bevanda e l’assenza di sistemi di rampe di carico), mentre altri sono legati al programma alimentare (tipo e quantità di alimento fibroso, qualità dei sostitutivi del latte). Recenti studi hanno dimostrato inoltre che i problemi di benessere sia del vitello a carne bianca che del vitellone sono imputabili anche alla scarsa professionalità degli operatori di stalla ed in particolare ad una interazione di tipo negativo tra uomo e animale.

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