ABSTRACT
From the early years of the Republic, the central role played by political parties in Italy’s post-World War II democracy was offset by a widespread sentiment of hostility towards professional politicians that had arisen in broad swaths of civil society due to fear of excessive power in the hands of political elites in State institutions. This sentiment, further nurtured in subsequent decades by the troubles associated with Cold War democrazia bloccata (‘blocked democracy’), reached a decisive turning point in the 1970s. During that period, under the pressure of world economic crisis and post-1968 extremism and terrorism, rejection of partitocrazia (‘party rule’) across the ideological divide became a pervasive phenomenon, marked by such emblematic events as the vote in the 1978 referendum on public funding for political parties, the resignation of then President of the Republic Giovanni Leone, and the election in his place of Sandro Pertini: the first key political figure, in Italian democracy, to present himself as an ‘ordinary man’ rather than a member of the elite.
RIASSUNTO
Fin dai primi anni dell’epoca repubblicana, il ruolo centrale esercitato dai partiti politici nella democrazia italiana del dopoguerra suscitò un diffuso sentimento di ostilità verso i politici di professione, alimentato in ampi settori della società civile dal timore che le élites politiche acquisissero un eccessivo potere nelle istituzioni statuali. Questo stato d’animo, ulteriormente nutrito nei decenni successivi dai problemi connessi alla ‘democrazia bloccata’, raggiunse un punto di snodo decisivo negli anni Settanta. Durante quel periodo, sotto la pressione della crisi economica mondiale e dell’estremismo e terrorismo post-sessantottino, il rifiuto nei confronti della ‘partitocrazia’ (potere arbitrario dei partiti) al di là delle tradizionali divisioni ideologiche divenne un fenomeno generalizzato, sottolineato da avvenimenti emblematici, come il voto al referendum del 1978 sul finanziamento pubblico ai partiti, le dimissioni del presidente della Repubblica Giovanni Leone, e l’elezione, al suo posto, di Sandro Pertini, il primo personaggio politico rilevante nella democrazia italiana a presentare se stesso come un ‘uomo comune’ piuttosto che come il membro di un’élite.
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Notes on contributors
Eugenio Capozzi
Eugenio Capozzi is full professor in Contemporary History at the University of Naples ‘Suor Orsola Benincasa’. He is a member of the teaching staff of the Ph.D course in Politics: History, Theory and Science, at the LUISS – Guido Carli in Rome, of the scientific committee of the journal Ventunesimo Secolo, and of the editorial staff of the journal Ricerche di Storia Politica. Among his main publications, Il sogno di una costituzione. Giuseppe Maranini e l’Italia del Novecento (Bologna, Il Mulino, 2008); Partitocrazia. Il ‘regime’ italiano e i suoi critici (Napoli, Guida, 2009); Le mura della libertà. Dal costituzionalismo all’universalismo liberaldemocratico (Napoli, Editoriale Scientifica, 2011; Storia dell’Italia moderata. Destre, centro, anti-ideologia, antipolitica nel secondo dopoguerra (Soveria Mannelli, Rubbettino, 2016); Politicamente corretto. Storia di un’ideologia (Venezia, Marsilio, 2018). [email protected]