Abstract
L’impegno degli intellettuali italiani fu quasi la norma quando ad esso corrispondeva l’egemonia di partiti politici incentrati su contrastanti ideologie. Quella stagione è finita per varie ragioni, fra cui emergono la svalutazione del merito individuale, la fine del sistema dei partiti dopo gli anni di “Mani Pulite”, una pessima legge elettorale, e il tramonto dell’idea e dell’etica del bene comune. Nell’Italia di oggi, il nuovo fronte per l’impegno intellettuale non può essere un ritorno al passato: passa, necessariamente, attraverso una ricostruzione dei valori etici incarnati dalla Costituzione della Repubblica, e richiede una piena identificazione dell’intellettuale con il suo ruolo primario di cittadino, ma anche la sua capacità di contribuire, con altri cittadini, alla ricostruzione del bene comune e dell’etica pubblica.
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Notes on contributors
Salvatore Settis
Salvatore Settis ha diretto il Getty Research Institute di Los Angeles e la Scuola Normale Superiore di Pisa. Fra i suoi libri: Giorgione’s Tempest. Interpreting the Hidden Subject, Chicago UP 1990 [ed. orig. Einaudi 1978]; The Future of the ‘Classical’, Polity Press 2006 [ed orig. Einaudi 2004]; The Classical Tradition, Harvard UP 2010 (ed., w/ A. Grafton and G.W. Most). Inoltre Italia S.p.A. L’assalto al patrimonio culturale, Einaudi 2002; Battaglie senza eroi. I beni culturali fra istituzioni e profitto, Electa 2005; Paesaggio Costituzione cemento. La battaglia per l’ambiente contro il degrado civile, Einaudi 2010 (trad. inglese dell’ultimo capitolo in California Italian Studies 2, 2011).